lunedì 16 gennaio 2017

ABITUDINE

È da un po’ che abbiamo iniziato a discutere di tanti argomenti interessanti e mi avete dato moltissimi spunti davvero incredibili, ma vorrei analizzare uno dei diversi intoppi di grandi dimensioni che possiamo trovare lungo la strada del nostro cammino verso la felicità.
Fino ad ora abbiamo incontrato la paura, siamo passati al desiderio per arrivare all’allenamento e adesso? Dopo tutta questa fatica siamo pronti per cadere nell’abitudine?

Mi spiego meglio.

Pensate di aver trovato una strada interessante da percorrere e di aver fissato i vostri obiettivi in modo da arrivare alla vostra felicità. Immaginate proprio di aver pianificato un percorso fatto di obiettivi a medio e lungo termine e di aver pianificato anche un piano di allenamento duro e faticoso.
Avrete sicuramente pianificato attività di allenamento quotidiano, da fare in un certo modo e con una certa ritualità.
Iniziate con entusiasmo e gioia finché non scoprite che l’allenamento è più duro del previsto ed i risultati non arrivano come avevate programmato e raggiungete minimi traguardi in tempi secondo voi troppo lunghi.
Scoprite che imparare l’inglese non è poi così semplice e che dovete fare gli stessi esercizi per molto tempo prima di poter fare un piccolo gradino in più.
Ecco che vi trovate tutti i giorni, alla stessa ora dopo il lavoro, a fare sempre le stesse cose per migliorare una pronuncia di un “th” che proprio non vi viene.

Quanto ci vuole prima che il metodo diventi un’abitudine?
Il rischio è davvero dappertutto in quello che facciamo?

consulenza.orientamente@gmail.com



6 commenti:

  1. Ciao Stefano, il rischio all'abitudine è in tutto quello che facciamo ma non tutto quello che diventa abitudinario è del tutto negativo.Abitudine negativa:
    ti viene a noia, se vai a vedere bene, generalmente dalle abitudini si trae conforto, quando ti ha logorato da segnali chiari che è arrivato il momento di cambiare qualcosa. L'abitudine buona, quella che ti facilita la vita, quella che è un po' sorella della disciplina "buona" da cui trai un certo benessere, tipo ; attività fisica, mangire in certo modo, ecc.
    Comunque sia ,per me è bene ogni tot apportare un piccolo cambiamento, uscire un po' dalle solite cose. Per esempio un giorno si può anche saltare una seduta di meditazione,senza sentirsi in colpa per dedicarsi magari a fare una torta. Rompere lo schema è necessario sempre.
    p.s quando si incomincia a sentirsi in colpa per non avere seguito un'abitudine è già un segnale che quella cosa sta diventando più di un' abitudine e fa da scudo altre problemi interiori.
    Ciao.

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  2. Ciao!
    Mi trovi sempre molto d'accordo con te. Hai espresso un concetto davvero interessante! Però io distinguo i due tipi di abitudine in modo più netto. "Abitudine" ha sempre avuto, per me, un significato negativo. Non so dirti perché, ma sono sempre stato abituato a collegarlo ad un concetto di qualcosa che avrebbe portato sulla strada sbagliata. Sarà che è come sono fatto io che mi porta a ragionare in quel modo. Quella che tu chiami abitudine buona per me è il metodo, che ha un significato diverso. Metodo è allenamento fatto per crescere ed obiettivi di felicità.
    Il rischio dell'abitudine è proprio in tutto quello che facciamo ed è quello che voglio provare ad evitare..o almeno provo..
    Grazie mille!

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  3. Ciao,
    ho letto con molto interesse il commento di Carolina e la tua risposta Stefano. Li reputo due punti di vista davvero validi e io personalmente sposo il concetto di abitudine buona che ha esposto Carolina. Allo stesso tempo però, mi sembra di capire, che quello che scrivi tu Stefano sia che un'abitudine buona, sana e consolidata, nel suo evolversi diventi un metodo virtuoso, e penso che se la vediamo sotto questo punto di vista sia altrettanto vero!
    A presto!
    Elena

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    1. Ciao Elena, grazie mille per il commento! Hai scritto una cosa che rappresenta al 100% quello che intendo io con metodo. Ho scritto un libro che parla di questo e sono molto felice che tu, in queste poche righe, sia riuscita a centrare in pieno quello che intendo.
      A me non interessa tanto che voi siate d'accordo o meno con quanto scrivo, perché il mio obiettivo è quello di creare ragionamento!
      Ciò che mi sta a cuore è che una persona dica: vi ho ascoltati tutti e due, ho una mia idea differente dalla tua, ma forse tu vuoi dire qualcosa che io non avevo considerato. Eureka! E' proprio questo il punto!
      Ti ringrazio per aver mostrato che questo modo di pensare è possibile!
      Mi auguro che tu continui a seguirci ed a scrivere.
      Usa anche la mail che vedi in calce ai post e proponi argomenti! Scrivimi anche se vuoi che pubblichi qualcosa di tuo!
      Io sono a disposizione!
      Buona giornata!

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    2. Ciao Stefano,
      come sai, apprezzo molto il tuo approccio volto al ragionamento e condivisione di punti di vista.
      Gli argomenti che proponi sono un interessante stimolo di riflessione, e credo che fermarsi a riflettere ogni tanto sul nostro quotidiano, sul nostro modo di fare le cose a approcciarsi alle situazioni non possa che fare bene! E se poi si riescono a condividere i punti di vista e le idee per trovare nuovi spunti...è ancora meglio!
      Sicuramente ti scriverò se mi verranno in mente argomenti da condividere!
      A presto
      Elena

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