lunedì 12 giugno 2017

RAGIONAMENTO 1

Ciao a tutti ed eccomi.
Ci vuole un po' dopo un nuovo inizio per poter ripartire.
In questi mesi ho pubblicato molto perché c'erano molte cose che mi uscivano e che andavano dette in un modo o in un altro.
Adesso mi devo fermare. Deve cambiare il punto di vista sulle cose perché ora voglio parlare di un tema importante. Il ragionamento.
Voglio iniziare con una domanda.
Il ragionamento è qualcosa che fa capo solo al cervello?
Se dicessi che nel prendere una decisione sbagliamo pensando di ragionare prima di prenderla vi metto in difficoltà?

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venerdì 26 maggio 2017

INIZIO 8

Adesso vi dico un'altra cosa. Ci siamo lasciati dicendoci che dobbiamo iniziare fidandoci di una sensazione.
Ma attenzione a quale sensazione scegliamo! Quella di cui dobbiamo fidarci è quella che viene prima! Non quella che viene dopo che ci impedisce di essere lucidi.

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lunedì 22 maggio 2017

INIZIO 7

È proprio questa la parte più complicata. Si pensa che le difficoltà arrivino col tempo, ma più vado avanti e più credo che la difficoltà più grande sia all'inizio.
Dobbiamo convincerci che non possiamo avere la sfera di cristallo e che non possiamo sapere in anticipo cosa succederà.
Dobbiamo trovare il coraggio di iniziare fidandoci di una semplice sensazione.
Dobbiamo però cambiare punto di vista e capire che quella sensazione è ciò che ci deve spingere a muoverci in avanti.
Ma dobbiamo in qualche modo fidarci di quella.
Il resto viene da solo.

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mercoledì 17 maggio 2017

INIZIO 6

La difficoltà del circoscrivere una sensazione sta nel fatto che dobbiamo essere in grado di riconoscerla. Questo non è sempre semplice anche perché le sensazioni hanno un modo molto particolare di manifestarsi e quasi tutte si manifestano nello stesso punto e quasi nello stesso modo. Quello che dobbiamo fare è stare attenti per poterle riconoscere. Dobbiamo essere pronti a capire le minime differenze per qualificare qualcosa di molto complesso. Dobbiamo essere così precisi nel prestare attenzione e nell'essere costanti che dobbiamo fare in modo che si crei un automatismo il più presto possibile.
Solo allora potremo dire che saremo pronti per iniziare.
D'altra parte per partire bisogna avere gli strumenti giusti.

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lunedì 15 maggio 2017

INIZIO 5

Come già avrete capito voglio andare a parare sul fatto che l'inizio di una qualsiasi attività è sicuramente la parte più importante.
Perché?
Semplice. Provate a fare qualsiasi cosa senza iniziare a farla. Non è possibile.
Voglio circoscrivere tutto questo perché dobbiamo essere consapevoli che questa cosa esiste e che possiamo identificarla in ciò che ci fa stare bene.
Inizio alle volte è negativo, ma non perché stiamo facendo qualcosa di brutto. Semplicemente perché stiamo per affrontare il momento più complesso e decisivo! Solo che, alle volte, ci troviamo a vivere negativamente anche quello che stiamo per fare dopo e così anche la cosa più bella del mondo diventa quella più brutta.
Pensate a quando state per fare per la prima volta quella cosa che avete inseguito per tutta la vita. In quell'attimo provate una sensazione.
Positiva o negativa c'è il rischio che influisca su ciò che abbiamo in mente e, se non riusciamo a circoscrivere questa sensazione in qualche modo, non possiamo vivere bene ciò che ci aspetta dopo.

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giovedì 11 maggio 2017

INIZIO 4

Io penso proprio che l'inizio sia il primo momento di liberazione.
Ma ho anche un'altra domanda.
Quanto dura l'inizio?
Mi spiego meglio. Può essere che l'inizio abbia una durata?
Non sono impazzito, sto solo cercando di capire come fare a circoscrivere un momento importante.
Perché circoscriverlo? Perché ci aiuta a riconoscerlo e, se sappiamo riconoscerlo, sappiamo anche come ricercarlo.
Su questo tema mi piace spendere un po' di tempo ed un po' di fantasia perché è quello da cui parte tutto e non ho intenzione di lasciarlo passare senza averci "giocato" un po'.

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lunedì 8 maggio 2017

INIZIO 3

Eccoci ancora qui a parlare dell'inizio di qualcosa.
La volta scorsa vi avevo lasciati con delle domande ed ho ricevuto delle risposte davvero interessanti, ma continuo a farmi quella domanda ed a chiedermi cosa ci rende così vulnerabili.
L'inizio ha del paradossale secondo me.
È quella cosa che non vedi l'ora di fare, ma allo stesso tempo che è in grado di terrorizzarti.
È incredibile ragionare sulle forze che entrano in gioco quando si parla di questo argomento.
A proposito. Che forze ci sono in gioco? Perché entrano in conflitto? Perché non riusciamo a vincerle così facilmente?
L'inizio ci dimostra che siamo vulnerabili, ma l'atto dell'iniziare non è forse già il primo momento di liberazione?

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